Лучшие итальянские сказки / Le migliori fiabe italiane - страница 2

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Chiedeva nelle case: – Avete nulla da stagnare?

– Sì, – gli risposero, – ma a voi non la diamo perché siete matto.

– Come matto? Io sono più savio di voi! Cosa dite?

– Diciamo che per la strada non fate che parlare da solo.

– Macché solo. Discorrevo con mio figlio.

– Dove l’avete questo figlio?

– In tasca.

– Ecco: cosa dicevamo? Siete matto.

– Be’, ve lo farò vedere[13], – e tirò fuori Cecino a cavallo[14] d’un suo dito.

– Oh, che bel figliolo! Mettetelo a lavorare da noi, che gli facciamo far la guardia al bue.

– Ci staresti, Cecino?

– Sì.

– E allora, ti lascio qui e passerò a riprenderti stasera.

Cecino fu messo a cavallo d’un corno del bue e pareva che il bue fosse solo. Passarono due ladri e visto il bue incustodito lo vollero rubare. Ma Cecino si mise a gridare[15]: – Padrone! Vieni, padrone!

Corse il contadino e i ladri gli chiesero: – Buon uomo, da dove viene questa voce?

– Ah, – disse il padrone. – È Cecino. Non lo vedete? È lì su un corno del bue.

I ladri guardarono Cecino e dissero al contadino:

– Se ce lo cedete per qualche giorno vi faremo diventare ricco[16], – e il contadino lo lasciò andare[17] coi ladri.

Con Cecino in tasca, i ladri andarono alla stalla del Re per rubare cavalli. La stalla era chiusa, ma Cecino passò per il buco della serratura, aprì, andò a slegare i cavalli e corse via[18] con loro nascosto nell’orecchio d’un cavallo. I ladri erano fuori ad aspettarlo, montarono sui cavalli e galopparono via a casa.

Arrivati a casa dissero a Cecino:

– Senti, noi siamo stanchi e andiamo a dormire. Da’ tu la biada ai cavalli.

Cecino cominciò a mettere le museruole ai cavalli, ma cascava dal sonno e finì per addormentarsi in una museruola. Il cavallo non s’accorse di lui e lo mangiò insieme alla biada.

I ladri, non vedendolo più tornare, scensero a cercarlo nella stalla.

– Cecino, dove sei?

– Sono qui, – rispose una vocina, – sono in pancia a un cavallo!

– Quale cavallo?

– Questo qui!

I ladri sbuzzarono un cavallo, ma non lo trovarono.

– Non è questo. In che cavallo sei?

– In questo! – e i ladri ne sbuzzarono un altro.

Così continuarono a sbuzzare un cavallo dopo l’altro finché non li ebbero ammazzati tutti, ma Cecino non l’avevano trovato. S’erano stancati e dissero:

– Peccato![19] l’abbiamo perso! E per di più[20] abbiamo perso tutti i cavalli! Presero le carogne, le buttarono in un prato e andarono a dormire.