Итальянский с любовью. Осада Флоренции / L'assedio di Firenze - страница 3

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[5] cara e onorata cadesse la patria tra noi, disposero i cieli ad essere il martire della libertà, l’ultimo dei generosi Italiani. Machiavelli mosse le labbra e favellò:

“Io vi aspettavo: silenzio! Parole ho a dirvi degne che per voi si ascoltino, per me si favellino, né alla umanità né alla patria inutili affatto e per la mia fama necessarie. La natura mi chiama, ed io sto disposto a rispondere. Perché piangete? Chiamerà anche voi; e poichì la vecchiezza precede la morte, considero la morte pietà; io però bene devo ringraziarla di questo, che ella non volle chiudermi gli occhi, se prima non avessi contemplato il giorno della risurrezione; adesso sì che mi sento capace davvero d’invocare col cuore il nome di Dio, poiché la mia bocca, sopra la piazza della Signoria, davanti la faccia del cielo, ha gridato: Viva la libertà!… Silenzio! onde il senno dei tempi non vada disperso. Le schiatte umane passano come ombre; se non che, prima di ripararsi sotto il manto di Dio, nelle mani delle schiatte sorvegnenti consegnano la fiaccola della scienza: a guisa del fuoco sacro di Vesta, quantunque ella muti sacerdoti, pure arde sempre e cresce nei secoli nì ormai più teme vento di barbarie. Accostatevi e raccogliete le estreme parole, però che vi aprirò il mio pensiero come se fossi davanti al tribunale dell’Eterno. Voi, giovani, nei quali tutta speranza di salute riposa, restringetevi insieme; voi, Zanobi e Luigi, consigliate i nobili; voi, Dante da Castiglione (e il membruto della lunga barba rossa, sentendosi rammentare, si scosse come destriero al suono della battaglia), adoperatevi fra i popolani; badate a non lasciarvi sedurre dalle antiche rinomanze; a’ casi nuovi convengono uomini nuovi: se anima vive che valga a salvare Firenze, è certamente quella di Francesco Carducci; a me giova indicarvelo come il nostro palladio: molto mi conforta il pensiero che al nostro scampo basta non perdere, mentre ai nemici bisogna vincere.

A voi, carissimi, affido il mio nome; difendetelo voi; e se da alcuno udiete parola che rechi oltraggio alla mia memoria, più generosi di san Pietro, non vogliate negare il vostro maestro: dove il vitupero muova da uomo invidioso, tacete, imperocché all’odio della mia virtù si aggiungerebbe allora l’odio che nasce dal sentirsi dichiarato iniquo; ma dove comprendiate lui essere ingannato, ditegli animosi in mio nome: Nicolò Machiavelli non insegnò ai ricchi la roba, ai poveri l’onore, a tutti la vita: sappiate volersi un gran cuore per intendere un cuore grande”.